Ansia, disturbi del sonno e autoefficacia tra gli infermieri durante la pandemia di COVID-19

July 25, 2021 15:02

Riportiamo la traduzione parziale di uno studio eseguito su infermieri italiani che si sono trovati in prima linea per quanto riguarda l’assistenza a pazienti con COVID-19 conclamato o sospetto.

Uno studio che offre spuntiinteressanti di riflessione sulla salute degli infermieri che, dopo un periodo prolungato di lavoro in condizioni estreme, quali quelle che si sono create a causa del COVID-19, hanno iniziato a manifestare problematiche quali: ansia, disturbi del sonno e una flessione dell’autoefficacia percepita, tanto più che lo studio, come su scritto, coinvolge esclusivamente infermieri italiani.

Nelle conclusioni possiamo leggere proposte stimolanti per promuovere il benessere ci chi si prende cura.

 

Ansia, disturbi del sonno e autoefficacia tra gli infermieri durante la pandemia di COVID-19: un ampio studio trasversale.

 

ABSTRACT

Scopo e obiettivi: Valutare la prevalenza di ansia, disturbi del sonno e autoefficaciae i loro fattori predittivi tra gli infermieri che hanno affrontato la pandemia da COVID-19.

Contesto: La diffusione del COVID-19in tutto il mondo ha determinato una serie di modifiche di alcuni organismi del Servizio Sanitario Nazionale, con potenziali conseguenza psicologiche tra gli infermieri che sono stati colpiti maggiormente da questa situazione di cambiamento e precarietà.

Design:E’stato condotto uno studio trasversale da febbraio ad aprile2020.

Metodi: Sono stati reclutati un totale di 1.005 infermieri impiegati in diversi reparti ospedalieri italiani che lavoravano durante il COVID-19. Le analisi si sono basate su statistiche descrittive e regressione logistica multivariata. E’ stata utilizzata la STROBE checklist per questo studio trasversale.

Risultati: Rispettivamente la prevalenza di disturbi del sonno, ansia moderata e bassa autoefficacia sono state del 71,4%, 33,23% e 50,65%. Abbiamo trovato una correlazione positiva tra ansia e qualità del sonno (0.408; p < .0001) e correlazioni negative tra autoefficacia e ansia (-0,217; p < .0001) e qualità del sonno e autoefficacia(-0,134; p < 0,0001).Il fattore associato indipendentemente a tutte le variabili era il genere. Le persone di genere femminile sono risultate più inclini a disturbi del sonno, ansia e bassi livelli di autoefficaciarispetto ai maschi (p < .05).

Conclusioni: La prevalenza di ansia, disturbi del sonno e bassa autoefficacia tra gli infermieri italiani durante il COVID-19 è risultata alta. I dirigenti sanitari dovrebbero riconoscere e considerare questi risultati per ridurre il rischio di insorgenza di problemi legati a disturbi mentali maggioriche potrebbero manifestarsi dopo un disturbo post traumatico da stress di tale natura.

Rilevanza per la pratica clinica: gli infermieri che affrontano gravi eventi come la pandemia da COVID-19 sono, tra il personale sanitario, quello più esposto riguardo ad avere un alto rischio di sviluppare disturbi della sfera psicologica e al fine di trovare una soluzione utile, questo rischio dovrebbe essere valutato e riconosciuto.

Qual è il contributo di questo documento per tutta la comunità clinica?

  • L'ansia e i disturbi del sonno hanno un grande impatto sullasalute psicofisica degli infermieri, andando a influenzare le prestazioni dei professionisti e la sicurezza del paziente. Al contrario, una migliore autoefficaciapuò svolgere un ruolo importante nel ridurre l'ansiae stress.
  • Questo studio ha rilevato che la prevalenza di ansia, disturbi del sonno e bassi livelli di autoefficacia erano costanti tra gli infermieri italiani che assistevano pazienti COVID-19 confermati o sospetti.

Inoltre, c'erauna correlazione tra questi fattori. Il genere era un fattore predittivo indipendente, con le persone di genere femminile più propense asubire questi effetti.

  • La valutazione dei fattori di rischio associati ai disturbi psicologici potrebbe aiutare a trovare strategie di coping utili per informare i servizi di supporto.

In conclusione, il nostro studio ha riportato un'alta prevalenza di ansia, disturbi del sonno e un basso livello di autoefficacia percepita tra gli infermieri italiani. Specifici interventi per prevenire l'esacerbazione di questi sintomi dovrebbero essere considerati al fine di promuovere il benessere mentale e le strategie di coping tra coloro che si prendono cura dei pazienti in situazioni di emergenza e sono esposti ad un alto rischio di contagio. Ciò richiede chiare strutture di comunicazione e leadership, formazione alla comunicazione,supporto psicosociale, identificazione di attributi individuali e risorse organizzative per costruire l’autoefficacia che aiuterà a ottenere miglioramenti nella salute mentale degli infermieri.

Ancora più importante, è il fatto che aiuterà anche a creare un quadro ottimale delle condizioni per il lavoro clinico, ad esempio, attraverso la corretta allocazione e gestione delle risorse umane per ridurre l’intensità del lavoro infermieristico e la pressione lavorativa.

Un altro fattore di rilevanza è che i manager si occupino della corretta fornitura di risorse materiali come DPI per promuovere la sicurezza negli ambienti clinici

Rilevanza per la pratica clinica

Questo studio evidenzia l’importanza di valutare e riconoscere i disturbi psicologici e i relativi fattori di rischio tra gli infermieri che affrontano situazioni di emergenza, come la pandemia di COVIS-19, i quali sono esposti ad un alto rischio di sviluppare alti livelli di ansia e disturbi del sonno, specialmente se donne che lavorano in servizi sanitari sul territorio.

 

Fonte:

https://bit.ly/3hYLvMe