La carenza di personale infermieristico. Un problema nazionale e regionale.

December 13, 2021 07:29

Mancano 60.000 infermieri in Italia

e 1400 almeno nella nostra regione.

 

Quasi ogni giorno l’OPI di Udine riceve continue richieste di assunzione di infermieri soprattutto da parte delle case di riposo e delle residenze della provincia di udine.

Il tema è importantissimo ed allo stesso modo non semplice da risolvere.

 

I fattori che concorrono a creare un disequilibrio fra risorse presenti e risorse necessarie da immettere nel mercato del lavoro, a nostro avviso, sono i seguenti:

 

1 Formazione. 

Sicuramente puntare ad almeno 400/500 posti per la formazione universitaria a livello regionale, potrebbe essere determinante e indicativo di un serio passo avanti verso la presa di coscienza reale di un problema oggettivo. Ma aumentare i posti potrebbe non essere così semplice. 

Prima di tutto perchè l’Ateneo potrebbe non sostenere il carico aumentato dei nuovi immatricolati. Sia sotto l’aspetto degli spazi formativi, del numero di tutor didattici da destinare all’aumento dei posti e non da meno per l’accoglienza nei reparti per i tirocini clinici che comportano anche qui l’assegnazione di tutor clinici dedicati e che verrebbero sottratti alle attività ordinarie. 

Si parla poi dell’ampliamento del percorso di studi a 4 o 5 anni, mentre altre professioni si stanno organizzando per un 3+2 di specializzazione. Questo potrebbe generare scelte alternative nei giovani studenti che potrebbero scegliere altre facoltà con altri percorsi formativi a parità di anni di studio, ma con risvolti migliori nel mondo del lavoro.

Allo stesso tempo aumentare i posti per la formazione non vuol dire avere garanzia di copertura degli accessi ai corsi. Infatti già oggi vediamo che in certe Regioni d’Italia non è così scontato che un ragazzo dopo il liceo scelga l’infermieristica come professione del futuro. E così ci agganciamo direttamente al punto seguente.

 

2 Valorizzazione della professione. 

Se un giovane deve affacciarsi alla professione infermieristica, già con i temi suddetti, potrebbe facilmente scegliere la professione medica. Soprattutto per una serie di condizioni fra cui: diversa posizione sociale, una retribuzione economica migliore, un percorso di studi ormai consolidato da tempo, la possibilità di una crescita professionale nel tempo. Inoltre il tema della vera valorizzazione del personale e del riconoscimento di competenze e di specializzazione fa difficoltà ad attecchire nella nostra professione. Prima di tutto perchè le risorse economiche sono minime, poi perchè la nostra professione è molto rappresentata. Siamo circa 460 mila di cui almeno 230/240 mila solo nel pubblico impiego. Si può immaginare come le risorse economiche per la valorizzazione di  competenze o di particolari incarichi ricoperti comporta un’importante conto economico da aggiungere per ogni professionista. 

Purtroppo non sempre essere in tanti vuol dire avere forza contrattuale. 

Non da meno i percorsi post formazione sono molto nebulosi. I master clinici, le lauree di secondo livello ed i percorsi di specializzazione non garantiscono assolutamente una progressione di carriera.

 

3 Stipendi. 

Lo stipendio medio di un infermiere si aggira intorno ai 1500/1700 euro a seconda del tipo di lavoro svolto, se su turni o giornaliero. Festivo o notturno. Reperibilità o  turni aggiuntivi. Lavoro disagiato o semplice attività amministrativa. 

Il CCNL prevederebbe  ogni 2 anni un’aumento di livello retributivo con apposite risorse dedicate. Cosa che nella gran parte delle aziende della nostra regione è ferma al palo da molti anni. Questo grazie alle contrattazioni aziendali che consentono di dirottare i fondi specifici ad altre attività, già di fatto erogate dagli infermieri, lasciando infermieri anche con 10 o più anni di servizio di avere ancora retribuzioni in fascia 0 o al massimo 1 su una scala di 6 o DS 6. 

Questo comporta un divario nel tempo anche di 1000 euro nella retribuzione e migliori trattamenti pensionistici. 

Se questo lo confrontiamo con i salari in altre nazioni, vediamo che già di base vi è una differenza che oscilla fra i mille ed i 1500 euro di differenza con la possibilità di ricevere benefit specifici nel tempo con l’acquisizione di competenze ed esperienze. Ma non solo. I benefit riguardano anche vantaggi per gli alloggi, per i trasporti o per servizi di pubblica utilità. 

Allora perchè il 20% degli infermieri che lavorano all’estero dovrebbero tornare a lavorare da noi? con quali certezze e con quali evidenze di carriera futura? 

Negli ultimi mesi si osserva un’importante incremento retributivo come ad esempio in Svizzera, dove gli stipendi medi oscillano intorno a 6 mila€ almee, con vitto ed alloggio garantito. 

Quello che spesso fa gola alle organizzazioni straniere sono le competenze espresse dai nostri professionisti e la qualità delle prestazioni che sanno erogare gli infermieri italiani e che vengono giudicati proprio per il percorso formativo svolto e le competenze acquisite nel tempo.

Senza tralasciare che l’irrisorio divario retributivo fra un’infermiere ed un OSS è di 200 euro mensili circa. A fronte di quali responsabilità, conoscenze e competenze tecniche acquisite?

 

4 Violenze sugli operatori. 

Gli atti di violenza sugli operatori sanitari ed in particolare sul personale infermieristico sono innumerevoli. Sia intra aziendali che a livello territoriale che sulla strada. Ogni giorno o quasi si assiste a fenomeni di rivolta nei confronti del personale infermieristico nei pronto soccorso o a livello territoriale, senza che questo generi nessun tipo di risposta dalle istituzioni.

 

Perchè scegliere quindi una professione così rischiosa quando ve ne sono altre che ti consentono di dormire nel tuo letto ogni notte piuttosto che farsela in piedi ogni 5 giorni? festività comprese, tutto l’anno….

 

5 Aziende diverse nello stesso territorio e sistemi organizzativi diversi. 

Impossibile o quasi unificare i modelli a parità di prestazioni erogate. La mobilità del personale è impossibile e chiedere un trasferimento di unità operativa è una chimera. Già è impossibile uscire da un dipartimento. Figuriamoci uscire da un’azienda per andare su un territorio diverso se non avvicinarsi a casa. 

In realtà non esiste una vera gestione delle risorse umane. Non esiste una presa in carico delle problematiche del personale. Nonostante il personale dovrebbe essere la prima risorsa di un’azienda.

 

Allora perchè fare l’infermiere?

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